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Dal Trek N°20 ( maggio 2001)

13-16 aprile

Luigi Fino e Corrado Palumbo

PASQUA : DIARIO DI BORDO

Un gruppo di “eroici” escursionisti del CAT anche quest’anno ha sfidato le previsioni meteorologiche del Ponte di Pasqua. In realtà il tempo ci ha anche aiutati perché siamo riusciti ad arrivare, a partire e anche a fare un’escursione: considerando che nella serata del Sabato siamo stati sepolti da 50 cm di neve …!!

Nella mattinata di Sabato una pioggia fredda e battente ci ha costretti ad annullare l’escursione in programma e l’intero gruppo si è spostato a Brienza per una visita.

Brienza “fedele”, città natale di Mario Pagano giustiziato a Napoli nel 1799 , fu feudo della famiglia Caracciolo dal 1428 al 1868 .

   Il profilo del superbo castello , che si vuole avesse 365 stanze, si staglia all’orizzonte ben visibile già ad alcuni chilometri, ma, quando iniziamo la ripida salita verso il suggestivo borgo medievale che lo circonda, ci si riempie il cuore di tristezza . Alcune abitazioni sono in corso di restauro ma altre sono nel più assoluto abbandono : tetti sfondati , muri abbattuti, veri e propri ruderi .

   Giunti alla Chiesa della Madonna degli Angeli, un cartello annuncia restauri iniziati non si sa bene quando, ma la chiesa è chiusa e del materiale edile giace all’ingresso . Pochi metri oltre, un cartello ancora più grande annuncia un restauro iniziato nel 1987… interessando l’intero complesso del castello nel quale , essendo divelta la recinzione , ci avventuriamo .Lo spettacolo è penoso , triste : i cantieri dei restauri sono in abbandono, mentre le poderose mura appaiono pericolanti in più punti .

   Giù per un pendio e siamo al cantiere – anche questo chiuso – del restauro della Chiesa di San Michele Arcangelo o dei Greci , completamente imbragata da una impalcatura che la nasconde quasi per intero.

   Percorriamo alcune centinaia di metri ed ecco , dall’altra parte della collina , ruderi di un’altra chiesa .

   Un patrimonio suggestivo muore mentre potrebbe costituire una grande risorsa, non solo economica . La memoria storica delle genti lucane non ha mercato !

La mattina dopo, sorpresa...sorpresa: 50 cm di neve, auto bloccate ed allora…

Escursione sulla neve  il giorno di Pasqua !!!!   I nostri CAT-escursionisti non si perdono mai d’animo e pertanto partono impavidi per una meravigliosa escursione fino alla cima di Monte Li Foi.    Aria fredda a parte, peraltro davvero tonificante, la gita è stata gradevolissima in quanto è la gioia di stare  insieme il primo collante del nostro gruppo e quindi … viva l’amicizia !!!   Subito dopo, rientriamo direttamente al ristorante dove, per il pranzo di Pasqua, l’amico Carmine Capece e tutto lo staff (che ringraziamo calorosamente) dell’Agriturismo Punzi Maria, hanno provveduto abbondantemente a “consolarci” con gustosissime pietanze.  Nella serata “libera uscita” : si sono autorganizzati piccoli gruppi che si sono sguinzagliati in diversi punti.

Il giorno dopo (Pasquetta bagnata), l’escursione programmata sul Monte Paratiello, è saltata all’ultimo momento (dopo molti chilomentri di strada di montagna fatti in auto). In questa occasione è stata sconvolta l’esistenza di una anziana signora NASCOSTA in una orribile baracca, che ha avuto modo di assistere ad una esibizione idraulica della coppia che scrive queste righe... In seguito visita a Ricigliano (ci torneremo molto presto) e a Balvano (tristemente ricordato per i 73 morti nella chiesa distrutta dal terremoto dell‘80).     Balvano: uno dei centri lucani del “cratere” del terremoto del 1980.    Sembra un cimitero , un bizzarro cimitero in un non ben precisabile stile post-moderno, assolutamente estraneo ai resti del bellissimo castello che per secoli ha quasi sfidato le leggi di gravità appollaiato, non si sa bene come , sulla sommità della collina.     Si impone una considerazione : la civiltà tradizionale delle genti lucane realizzò in assoluta povertà di mezzi architetture “spontanee“ anche pregevoli, addirittura militari . Il destino ha voluto che nell’era del villaggio globale  alla violenza della natura seguisse la violenza ”ideologica“ ben più distruttiva della civiltà tecnologica capace di rispettare solo se stessa ! Quanti monologhi abbiamo ascoltato sul rispetto delle “altre” culture? Meditiamo CAT – amici, meditiamo…

…anche questa CAT vacanza è finita; niente paura c’è qualcosa in programma già per domenica prossima…                          

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